PROGETTO CASA DI ACCOGLIENZA IN MYAMAR

Carissima Mariarosa Grosoli

Associazione TALITAKUM, Modena

Il primo di febbraio 2021 si e’ aperto un nuovo capitolo di storia per il popolo birmano. Il colpo di stato ha ucciso la speranza che aveva preso posto nel cuore di chi finalmente sognava di intraprendere un cammino di democrazia e giustizia. L’evento del colpo di stato ha fatto notizia e cosi’ anche i tentativi  di combatterlo e la conseguente violenta repressione. Purtroppo e’ poi caduto il silenzio su questa storia che continua a rubare vite, sogni, dignita’ ed il diritto umano di lavorare, studiare, perfino di esistere. Gli attacchi da parte dei militari sono cresciuti di numero e criminalita’, senza nessun rispetto per le norme internazionali per la protezione dei diritti umani a tutela delle persone in tempo di pace e in tempo di guerra. In un primo tempo avevano bruciato campi, abitazioni, prodotti agricoli, animali costringendo le persone a fuggire, avevano pero’ rispettato chiese, conventi, pagode dove la bandiera bianca indicava che c’erano persone da proteggere. Ma e’ arrivato il tempo in cui anche questi luoghi sono stati bersagli degli attacchi militari costringendo alla fuga. Cosi’ e’ stato anche nel nostro Convento e Casa di Accoglienza dove centinaia di famiglie avevano trovato riparo oltre alle orfane che vivono con noi. Quando sono iniziati i bombardamenti abbiamo dovuto lasciare la nostra casa e fuggire verso i monti, con l’obiettivo di uscire dallo stato Kayah. Durante la nostra assenza i soldati hanno occupato il nostro convento, la casa delle bambine, la scuola.  Sono stati mesi di grande trepidazione. Quando finalmente due suore sono riuscite a rientrare in Loikaw e visitare la casa abbiamo potuto conoscere cosa era successo. Fortunatamente non e’ stata colpita da bombe o incendi, la struttura era intatta, a parte la mura di cinta che e’ stata abbattuta. Sono state distrutte le porte, serrature, tolti i vetri dalle finestre del secondo piano per permettere ai soldati di sparare da li’, hanno distrutto tutte le zanzariere, rimosso le tende e il danno piu’ grave e’ stato l’opera di saccheggiamento. La partenza e’ stata improvvisa, abbiamo potuto portare poco con noi, tutti i vestiti delle bambine sono stati messi in scatoloni di plastica e negli armadi. Hanno svuotato tutto, rubato e distrutto quello che non serviva loro, bruciando vestiario, uniformi e materiale scolastico, anche materassi e coperte hanno bruciato mentre altri li hanno portati con se’ insieme alle stuoie, sono mancati anche tavoli, sedie e dieci letti a castello di legno. Hanno rubato il computer, la televisione delle bambine e della scuola, le macchine da cucire, due motociclette e sei biciclette.  Hanno distrutto le biciclette delle bambine. Hanno rubato la pianola e alcuni violini, altri li hanno rotti. Hanno rubato o usato le scorte di cibo, portato via pentole e stoviglie. I sacchi di riso che non hanno portato con loro li hanno aperti e svuotati versandovi petrolio. Hanno rubato anche la vita di una persona che non aveva voluto fuggire, forse l’unica rimasta nel villaggio che ha cercato rifugio in uno dei bagni esterni, i segni di torture sul corpo parlano del degrado e ferocia del cuore di chi ha abitato la nostra casa. Il tempo per ripulire gli ambienti e’ stato lungo, anche perche’ c’era il pericolo di mine nascoste come usano fare i militari.  Siamo rientrate con le bambine, anzi con un numero maggiore perche’ la guerra aumenta il numero di orfani, abitiamo nella nostra casa, nell’area di Loikaw centro la situazione e’ piu’ stabile che nei villaggi vicini e nelle zone di montagna. I militari controllano la citta’, ci sono ovunque posti di blocco e controlli, e’ faticoso provvedere agli acquisti del riso e alimentari, coltiviamo verdure, non possiamo allevare maiali o galline come prima perche’ i soldati entrano e prendono quello che vogliono.  Finora non ci e’ stato possibile acquistare quanto e’ stato distrutto o rubato, per questo la notizia della vostra generosita’ ha portato in noi la speranza di poter provvedere presto a quanto e’ venuto a mancare e di cui abbiamo bisogno.  La fede ci sostiene, confidiamo nella Provvidenza che ci visita nei momenti e modi piu’ impensabili. Ringraziamo quanti ci aiutano, preghiamo tanto per tutti voi che ci date la forza di continuare a vivere e dare speranza a quanti vivono con noi.  

Sr. Pansy

6 Settembre 2023

Ps. Allego il preventivo di spese per i lavori di riparazione e acquisti:

 

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